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Paolo Sorrentino al Salone del Mobile 2025 con un’installazione dedicata a un sentimento universale: L’Attesa

Paolo Sorrentino al Salone del Mobile 2025 con un’installazione dedicata a un sentimento universale: L’Attesa
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Paolo Sorrentino porta al Salone del Mobile 2025 una installazione emozionante che esplora il tema universale dell’attesa. Un viaggio sensoriale che trasforma il tempo sospeso in un’esperienza profonda e riflessiva, invitando il pubblico a confrontarsi con le proprie emozioni più intime.


Al Salone del Mobile.Milano si mescolano design, arte e innovazione, creando un palcoscenico dove la creatività prende vita in tutte le sue forme. L’edizione 2025, che si terrà dal 8 al 13 aprile, promette di essere una delle più emozionanti e coinvolgenti di sempre, grazie alla partecipazione di un maestro del cinema come Paolo Sorrentino. Il regista premio Oscar, che ha saputo trasformare storie ordinarie in esperienze cinematografiche straordinarie, questa volta porterà il suo talento nel mondo del design, con una installazione che esplora la profondità dell’animo umano.

Con l’opera “La dolce attesa”, Sorrentino invita i visitatori a riflettere su uno tema davvero universale: l’attesa, con tutte le sue sfumature emotive. L’installazione si troverà all’ingresso dei padiglioni 22-24 della Fiera Milano Rho, con lo scopo di creare un passaggio simbolico che separa il mondo esterno dall’universo creativo del Salone.

Sorrentino rivisita il concetto di attesa con un’installazione che è una vera esperienza sensoriale

Paolo Sorrentino al Salone del Mobile 2025 con un’installazione dedicata a un sentimento universale: L’Attesa

“La dolce attesa” non è solo un’installazione, ma un’esperienza sensoriale che prende vita attraverso una combinazione di suoni, luci e impressioni visive. Il pubblico non sarà spettatore passivo, ma protagonista di un viaggio che va ben oltre la semplice percezione del tempo. L’installazione trasformerà un’esperienza che normalmente provoca ansia e frustrazione in un’opportunità di introspezione.

L’attesa è un sentimento che tutti conoscono, ma che ognuno vive in modo diverso. L’attesa di un risultato medico, di un messaggio importante, o di un cambiamento nella propria vita quotidiana, sono momenti in cui il tempo sembra dilatarsi, diventando quasi “sospeso”. Con “La dolce attesa”, Sorrentino invita a trasformare questa attesa in un processo attivo di esplorazione interiore, piuttosto che in una fonte di stress: invita a percepire la bellezza nascosta di questo tempo sospeso.

In un mondo che corre sempre più velocemente, l’attesa si trasforma così in una forma di respiro profondo, uno spazio in cui rallentare e riflettere. Non più un momento di passività, ma una fase preziosa in cui ci si prende il tempo per ascoltare il proprio corpo e i propri pensieri. L’installazione dunque invita a riscoprire il valore della pazienza, a rallentare i ritmi frenetici della vita e a godere nella sensazione di sospensione che l’attesa porta con sé.

Il concetto d’attesa: oltre l’angoscia, un’opportunità

L’idea centrale dell’installazione è quella di ribaltare la percezione comune dell’attesa, trasformandola da esperienza negativa e stressante in momento di auto-esplorazione. In un contesto in cui il nostro futuro dipende da fattori esterni, è facile sentirsi sopraffatti dall’angoscia dell’incertezza. Ma, secondo Sorrentino, questo stato di sospensione può diventare una metafora della vita stessa: un viaggio incerto, ma allo stesso tempo ricco di possibilità.

La percezione del tempo che passa lentamente viene qui trasformata in una possibilità. L’attesa diventa un’opportunità di crescita personale, un momento per mettere a fuoco ciò che ci circonda e che spesso dimentichiamo nella frenesia quotidiana. Rivalutare il significato di questi momenti di sospensione è, dunque, l’invito che Paolo Sorrentino lancia ai visitatori del Salone, invitandoli a entrare in un mondo in cui il tempo scorre in modo diverso, più lento e profondo.

La collaborazione con la scenografa Margherita Palli

Per dar vita a questa esperienza unica, Sorrentino si è avvalso della collaborazione di Margherita Palli, una scenografa che vanta una carriera pluridecennale e che ha lavorato con alcuni dei registi più noti, tra cui Luca Ronconi. Con il suo ampio bagaglio di esperienze nel teatro e nella lirica, Palli ha saputo dare una forma tangibile al concetto di attesa, trasformando un’idea astratta in un ambiente fisico che invita alla riflessione. Ha amplificato la dimensione onirica dell’installazione, facendo vivere ai visitatori un’esperienza immersiva che stimola non solo la mente, ma anche le emozioni più intime.

L’installazione di Sorrentino dunque non è un semplice spazio da osservare, ma un’esperienza che coinvolge il visitatore a livello profondo, invitandolo a entrare in un ambiente sospeso, dove ogni suono, ogni luce, ogni ombra contribuisce a potenziare il significato del tema. E il lavoro di Palli ha reso davvero possibile questa visione.

La presidente del Salone del Mobile.Milano, Maria Porro, ha descritto questa collaborazione come un incontro che apre nuove possibilità creative, e ha sottolineato come Sorrentino sia in grado di esplorare con grande profondità e leggerezza le emozioni umane.