Il Natale e la tavola, come possiamo dividere questi due concetti? Sembrano essere davvero impossibili da pensare separatamente, non solo perchè la tavola è famiglia e calore, ma anche perchè sono tante le tradizioni culinarie del nostro paese che durante le feste di fanno tornare bambini. Da nord a sud, senza “esclusione di colpi” l’arrivo del Natale vuol dire mettere insieme ricordi che passano per dolci fatti in casa, tradizione, il dolce torrone da acquistare per lo zio e la colazione da far trovare apparecchiata per i bambini che aspettano di trovare i regali lasciati da Babbo Natale sotto l’albero. Tutto questo diventa il racconto delle storie e delle tradizioni italiane che, in questo caso più che in altri, passano solo simbolicamente per le nostre tavole, ma in realtà raccontano molto altro delle nostre storie, anche personali. Siete curiosi di sapere quali sono i simboli della cucina natalizia legati all’Italia ed alle sue regioni? State e vedere
Il “Panetùn” della Lombardia, unico ed originale
La tavola milanese, o lombarda in generale, porta il segno del suo dolce simbolo: il panettone. Quando arriva Natale i panettoni artigianali in Lombardia vanno a ruba, e da quando i corrieri viaggiano alla velocità della luce, da qui partono per raggiungere tutta Italia. Il classico panettone è quello con uvetta e canditi, e poco spazio resta a chi vota per il partito del pandoro. Tra le pasticcerie milanesi da cui ordinare uno dei migliori panettoni artigianali, io vi consiglio di prendere in considerazione il Re del Cioccolato, in Via Anfossi 10. Ernst Knam, famoso giudice di Bake Off Italia, produce l’originale panettone ed alcune sue varianti da capogiro, e qui troverete anche il pandoro. Ma non solo dolce troverete sulle tavole lombarde a Natale, sicuramente tra i tradizionalisti troverete gli affettati serviti con la Mostarda di Cremona ed il cappone ripieno, caro ad un altro simbolo della Lombardia: Alessandro Manzoni!
Piemonte: il Brasato al Barolo che non può mancare
Sulla tavola del piemontese doc a Natale non mancherà sicuramente un brasato al barolo per tutti. L’odore di questo piatto inizia ad accogliere le famiglie già dalle prime ore del pomeriggio, quando tradizionalmente si cominciano ad “accendere i fuochi”. Il tempo di cottura per il brasato vero originale è di circa 3 ore, durante le quali la carne (il taglio preciso è quello “del cappello di prete” bovino) raggiunge il giusto livello di cottura.
Il Baccalà: a ogni regione il suo
Il baccalà varca i confini regionali e, sopratutto a Natale, arriva sulle tavole di tutta Italia nelle più diverse versioni: fritto, in pastella, abbinato ad altri piatti o in umido. Una è la certezza in merito a questo piatto, anche contrariamente a quanto si pensi rispetto ai dolci, sembra essere il più ricorrente piatto servito su ogni tavola. Alla vicentina, uno dei più gustosi, si lascia cuocere per diverse ore e poi si serve con la polenta. Da Roma in giù il baccalà arriva invece a tavola fritto, una vera istituzione.
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Fritti in Pastella sulle Tavole del Lazio e, soprattutto, a Roma
Sulle tavole di tutta Italia la frittura a Natale arriva di gran carriera, questo lo sappiamo. Proverbiale la battuta dello show-man Fiorello, che qualche giorno fa ha detto “il 13 Dicembre a Palermo friggono anche il caffè”. Non fa eccezione Roma, dove le verdure fritte e pastellate sono sono l’antipasto imperdibile del Natale. In particolar modo a Roma e nel Lazio, a finire rosolati in fiumi di olio, sono i broccoli… per un antipasto atteso 364 giorni prima del 24 Dicembre da ogni commensale che si rispetti!
Campania: Tra Torrone e Capitone
La tavola natalizia a Napoli ed in Campania è più che una tradizione, è un appuntamento con il destino. Anche nel senso che potete conoscere solo l’orario di arrivo e non saprete a che ora vi alzerete da tavola… Scherzi a parte, una delle tradizioni di Napoli durante le feste, è sicuramente quella del capitone. La femmina dell’anguilla (è solo il sesso, infatti, la differenza tra anguilla e capitone) è frutto della tradizione e della proverbiale scaramanzia campana; si mangia per esorcizzare il “serpente” della mala sorte. Altra tradizione campana, prevalentemente legata all’Irpinia, è quella del torrone; vi consigliamo i torroni de Le Dolci Terre, a Grottaminarda (Avellino), che offrono prondotti artigianali di grande qualità e moltissimo assortimento.
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