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Leggende, folklore e mistero in questo piccolo Borgo Toscano: ecco tutta la storia…

Leggende, folklore e mistero in questo piccolo Borgo Toscano: ecco tutta la storia…
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Un borgo toscano avvolto tra mille misteri, leggende e figure mitologiche che, secondo i racconti dei cittadini, sono rimaste qui per secoli, facendo sentire ancora oggi i loro lamenti a tutti quelli che hanno il coraggio di affrontare le notti più silenziose in paese. Avete mai sentito queste storie?


A volte scegliamo i posti in cui andare a cercare rifugio perché sono oasi di pace e relax, altre volte, invece, abbiamo bisogno di qualche storia misteriosa, che stimoli la nostra voglia di avventura e scoperta, per scegliere borghi nuovi per la prossima avanscoperta. Il borgo toscano in cui vi portiamo oggi tra leggende, folklore e mistero racconta storie davvero uniche, una in particolare, che rendono i meravigliosi paesaggi circostanti, ancora più avvincenti. Voi ne sapevate qualcosa?

Pontremoli e le sue storie da scoprire

Borgo di Pontremoli

Pontremoli è un luogo avvolto dal fascino del passato, un borgo che si erge fiero e silenzioso nella Lunigiana, una terra di confine situata tra la Toscana e la Liguria, dove l’Appennino si unisce dolcemente alle Alpi Apuane. Questo angolo di Italia, nascosto tra le montagne e bagnato dalle acque dei fiumi Magra e Verde,è la culla che ospita il nostro borgo di oggi, Pontremoli, il cui nome deriva dal latino “Pons Tremulus”, il ponte traballante che attraversava il fiume Magra, è da sempre considerato la porta settentrionale della Toscana. Il cuore del borgo è il Castello del Piagnaro, una maestosa fortezza che domina la città dall’alto di una collina. Questo castello, costruito nel IX secolo, è stato testimone di innumerevoli vicende storiche, dalle lotte tra i Malaspina e i Vescovi di Luni, fino alle guerre tra Guelfi e Ghibellini che segnarono l’Italia medievale. Ma il Castello del Piagnaro non è solo un simbolo di potere e difesa; è anche un luogo intriso di leggende e misteri. Una delle storie più antiche e affascinanti di Pontremoli riguarda il fantasma della Dama Bianca, una figura eterea che, secondo la leggenda, si aggirerebbe nelle stanze del castello durante le notti di luna piena. Si dice che la Dama Bianca fosse una giovane nobildonna, condannata a vagare eternamente tra le mura del castello dopo aver tradito il suo amante, un cavaliere che perì in battaglia. La sua figura diafana, vestita di un lungo abito bianco, apparirebbe ai visitatori del castello, lasciando dietro di sé un profumo di rose e un brivido gelido che corre lungo la schiena. Ma le leggende di Pontremoli non si fermano qui. Un’altra storia avvincente è quella del Diavolo di Pontremoli, un’antica creatura malefica che, secondo la tradizione popolare, si nasconderebbe nelle grotte e nei boschi che circondano il borgo. Questo demone, raffigurato come un essere dal corpo di serpente e dalle ali di pipistrello, sarebbe stato evocato secoli fa da un potente mago che cercava di dominare le forze oscure. Tuttavia, il diavolo sfuggì al controllo del suo padrone e iniziò a seminare il terrore tra gli abitanti di Pontremoli, rapendo i bambini e distruggendo i raccolti. Ancora oggi, durante le notti più buie, si dice che il vento che soffia tra le montagne porti con sé il sibilo sinistro del Diavolo di Pontremoli, e i più anziani del borgo raccontano storie di incontri terrificanti con questa creatura.

Il Lupo Mannaro di Pontremoli, una leggenda da brividi…

Tra le tante storie che si respirano in questo borgo c’è, infine, quella del lupo mannaro di Pontremoli. Spesso, infatti, soprattutto nelle notti più silenziose del borgo, la leggenda narra che si possano distinguere chiaramente dei rumori che somigliano ai lamenti di un lupo mannaro. Questa è la storia che viene tramandata con più costanza dai cittadini del posto e che ha portato la fama del posto a correre lungo tutto il centro Italia, accrescendo la sua notorietà come “borgo dei misteri”…

La tradizione dei falò di Pontremoli, una sfida spettacolare tra rioni

Uno degli eventi più importanti e suggestivi che si tengono qui è la famosa “Disfida dei Falò“, una tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo. Ogni anno, a gennaio, due rioni storici di Pontremoli, il rione di San Nicolò e quello di San Geminiano, si sfidano in una competizione accesa per costruire il falò più grande e spettacolare. Questa festa, che attira visitatori da tutta la regione, è un momento di grande partecipazione e orgoglio per gli abitanti del borgo, che lavorano per mesi alla preparazione dei falò, cercando di superare i rivali e conquistare il titolo di miglior rione. Durante la Disfida dei Falò, le strade di Pontremoli si animano di luci, musica e colori, creando un’atmosfera magica e coinvolgente che ricorda le antiche celebrazioni pagane. I falò, che vengono accesi al tramonto, illuminano il cielo notturno e bruciano fino a tarda notte, accompagnati da canti e balli tradizionali, in una festa che celebra la forza del fuoco e la vitalità della comunità.

Pontremoli a Tavola…

Pontremoli è anche famosa per la sua gastronomia, che riflette l’anima antica e genuina di questa terra di confine. La cucina di Pontremoli è una cucina semplice e saporita, basata su ingredienti locali e su ricette tramandate di generazione in generazione. Tra i piatti più tipici spiccano i testaroli, una sorta di focaccia morbida cotta su piastre di ghisa e condita con pesto, olio d’oliva o sugo di funghi. Questo piatto, che risale ai tempi degli antichi Romani, è considerato una delle più antiche paste del mondo, e la sua preparazione è un vero e proprio rito che si ripete nelle case e nelle trattorie di Pontremoli. Un altro piatto simbolo della cucina pontremolese è la torta d’erbi, una torta salata a base di erbe selvatiche, ricotta e formaggio, avvolta in una sfoglia sottile e croccante. Questo piatto, che rappresenta al meglio la tradizione contadina della Lunigiana, è un esempio perfetto di come la cucina povera possa diventare un’esperienza gastronomica ricca di sapori e tradizioni. E poi c’è il miele di Pontremoli, un prodotto pregiato e antico, che viene ancora oggi raccolto seguendo metodi tradizionali. Il miele di castagno, scuro e aromatico, è particolarmente apprezzato per il suo sapore intenso e leggermente amaro, che si sposa alla perfezione con i formaggi locali e con i dolci tradizionali come i cantucci e la torta di riso. Cosa dovete sapere di più per innamorarvi di questo posto e partire alla scoperta dei suoi sapori e dei suoi misteri?