Il Natale è la festa di sicuro più amata in ogni parte del mondo. I giorni legati alla tradizione sono attesi ovunque e celebrati attraverso i simboli che tutti conosciamo. Ma sapete che in alcune parti del pianeta ci sono delle tradizioni assurde, che ricorrono regolarmente anche se alcune di queste sembrano davvero distanti dai simboli tradizionali del Natale? Al di là, infatti, dei simboli del Natale che siamo abituati a conoscere. Alcune civiltà nel tempo hanno saputo sviluppare dei tratti totalmente unici, e particolarmente folli, che le distinguono da tutte le usanze degli altri paesi…
I simboli e le icone del Natale nel mondo…
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Uno dei simboli più universalmente riconosciuti del Natale è l’albero di Natale. La tradizione di decorare un albero con palline e decorazioni varie, risale a secoli fa e ha origini in diverse culture. Il rito dell’allestimento e la decorazione dell’albero di Natale accomuna quasi tutte le famiglie che celebrano questa ricorrenza. Le luci natalizie sono, anche, un elemento essenziale delle decorazioni natalizie. Questo modo di decorare, si all’interno che all’esterno le case, e i punti focali di piccoli paesi e grandi città, è un altro must have che non lascia spazio ad equivoci. Altro simbolo che rappresenta l’essenza cristiana di questa festa è il presepe: la riproduzione che raffigura la scena della nascita di Gesù. Questa rappresentazione può variare da piccoli presepi domestici a elaborate mostre pubbliche. Inutile, poi, ricordare il valore di una delle immagini più iconiche, e che lega i bambini di tutto il mondo: Babbo Natale, o Santa Claus che dir si voglia, dal Polo Nord all’estremo sud del pianeta, è quello che tutti aspettano e che rappresenta la purezza del Natale. Una tradizione intramontabile, che va avanti da sempre e resiste ovunque fino ai nostri giorni, è quella delle canzoni da “Jingle Bells” ai brani pop che rendono speciali le nostre bacheche social e le nostre case. Ma al di là di queste tradizioni che tutti conosciamo e rispettiamo a Natale, c’è ancora un mondo, sconosciuto ai più, da conoscere. Si tratta delle tradizioni più folli del pianeta che vi faranno sorridere e strabuzzare gli occhi…
Le tradizioni più folli bislacche per festeggiare il Natale…
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Mentre molte tradizioni natalizie sono familiari e condivise globalmente, alcune, invece si distinguono per la loro stranezza e unicità. Se da una parte abbiamo fatto un breve ripassino di quali siano i simboli inossidabili e osservati quasi da tutti nei giorni delle feste di Natale, dall’altra potremmo andare a fare un veloce giro intorno al mondo e scoprire cosa, invece, rimane tra le cose più folli che si fanno a Natale. Strane, folli, bislacche. Ecco quelle che vi lasceranno a bocca aperta…
5 modi da non credere di festeggiare il Natale nel mondo!
Partiamo da qualcosa di strano, che però molto si lega ad un simbolo della cultura pop moderna. Siamo in Giappone, dove nel 1970 apre il primo Kentucky Fried Chicken. Subtio dopo l’apertura del primo KFC in Giappone la celebre catena di fast food ha lanciato una campagna pubblicitaria di successo, convincendo i giapponesi che mangiare pollo fritto era una tradizione natalizia occidentale. Di conseguenza, le persone fanno lunghe code fuori dai ristoranti KFC per un pasto natalizio “finger-lickin’ good”. Ancora oggi, in questi giorni, i giapponese si riversano ad ordinare pollo avendo creato poi, in verità, quella che ad oggi è diventata un tradizione tutta nipponica. In Venezuela, la tradizione invece è legata sempre al cibo, ma agli ortaggi e non alla carne. Quella conosciuta come “La Noche de los Rabanos” (La notte dei ravanelli) ha vede gli artigiani locali impegnati a scolpire ravanelli giganti che poi vengono utilizzati per ricreare “scene” dedicate al Natale. Andiamo ora più vicini a casa, in Spagna, dove la tradizione è davvero strana ed Babbo Natale si divide la scena nella fantasia dei bambini con uno strano “personaggio”! “Caga Tió“, o il “Tronco che fa la Cacca” è il protagonista dei una abitudine che vede un tronco di legno con un volto dipinto e una copertura a forma di coperta rossa di cui i bambini si devono prendere cura. Nei giorni di attesa del Natale i bambini accudiscono e nutrono questo legnetto, fino al giorno del 25 dicembre, quando lo colpiscono al “grido” nella speranza che rilasci i doni. Infine torniamo ancora molto lontani e arriviamo fino alla Groenlandia, dove c’è una tradizione chiamata “Auk paasissut“, o “la Cena dei Piccioni“. Questa pratica coinvolge i giovani cacciatori che partono per le colline con l’obiettivo di catturare piccioni. Una volta catturati, i piccioni vengono cucinati e serviti durante la cena di Natale. Questa tradizione potrebbe sembrare insolita agli occhi di molti, ma per la comunità groenlandese è un modo per onorare le proprie radici e celebrare il Natale in modo unico. E voi, dove vorreste trovarvi almeno una volta, nei prossimi anni, per vedere da vicino questi modi così strani di vivere il Natale?