Questo borgo riporta al pensiero di un luogo pensato come struttura fortificata utilizzata come riserva alimentare in tempo di guerra. La sua caratteristica è quella di essere tra i borghi che conservano meglio le loro caratteristiche di luoghi che sono appartenuti al medioevo. Avete capito dove ci troviamo? Siamo nella Baraggia, un paesaggio unico nel suo genere situato nella provincia di Biella, nel Piemonte settentrionale. Questo affascinante territorio, noto per le sue distese di colline ondulate e per la sua flora e fauna ricche e variegate, offre un’esperienza indimenticabile per chiunque abbia la fortuna di esplorarlo. La cornice ideale per un borgo che sempre sospeso nel tempo e che viene definita da molti “La Pompei del Biellese“.
La Baraggia, cornice perfetta per “La Pompei del Biellese”
La Baraggia è una delle regioni più affascinanti e misteriose del Piemonte e del nostro Paese. Caratterizzata da un paesaggio incontaminato e da una natura selvaggia, questa vasta area è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e degli spazi aperti. Una delle caratteristiche più sorprendenti della Baraggia è la sua flora unica. Qui, si possono trovare numerose specie di piante selvatiche, alcune delle quali sono rare e protette. Durante la primavera, i campi si tingono di colori vivaci grazie alla fioritura di papaveri, margherite e altre piante selvatiche, creando uno spettacolo mozzafiato. Oltre alla sua bellezza naturale, la Baraggia è anche ricca di storia e cultura. Numerosi borghi medievali punteggiano il paesaggio, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi nella storia millenaria di questa terra. Antiche chiese, castelli e torri testimoniano il passato glorioso di questa regione, mentre i musei locali raccontano storie affascinanti di tradizioni e usanze antiche. Le strade di campagna che si snodano tra i campi dorati e i boschi secolari sono l’ideale per piacevoli passeggiate o gite in bicicletta, mentre le numerose aree pic-nic offrono il luogo perfetto per una pausa ristoratrice immersi nella natura.
Candelo, la Pompei del Biellese
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Un antico borgo fortificato che è testimonianza vivente della storia millenaria della regione e offre un viaggio emozionante nel passato. Per capire la potenza evocativa di questo borgo dovete immaginarvi mentre camminate lungo le antiche mura di pietra, le cui torri imponenti si ergono verso il cielo come guardiane silenziose del tempo. Siamo a Candelo, ed entrando nel Ricetto, che è la parte più attraente e simbolo di questo borgo, sarete avvolti da un’atmosfera magica, come se foste stati catapultati indietro nel tempo, verso un’epoca di cavalieri e dame, di tornei e feste medievali. Questa parte di borgo è rimasta esattamente come era ai tempi del medioevo.
Il Ricetto del Candelo, storia di un simbolo rimasto immobile nel tempo
Il nome, dicevamo in principio, è segno di fortezza e di roccaforte. Ricetto di Candelo è un esempio straordinario di architettura fortificata medievale. Qui veniva stilato il cibo i tempi di pace, e diveniva protezione per esso durante la guerra. Qui, al riparo da sacchi e devastazione, la ricchezza del territorio trovava riparo anche durante i conflitti armati. Le sue mura massicce e le torri di difesa sono state costruite per proteggere la popolazione locale dai pericoli esterni. Oggi, queste strutture imponenti sono un patrimonio storico e culturale prezioso che attira visitatori da tutto il mondo. Ma il Ricetto di Candelo non è solo un monumento storico, oggi è anche un vivace centro culturale che ospita eventi e manifestazioni durante tutto l’anno. Una delle caratteristiche più affascinanti del Ricetto di Candelo è la sua atmosfera unica. Ogni angolo del borgo racconta una storia, e ogni pietra ha una storia da raccontare. Composto da circa 200 cellule, oggi quasi la totalità di esse è proprietà privata. Utilizzate come luoghi di ritrovo, o laboratori di artigianato, o cantine enogastronomiche, queste stanze hanno trovato una nuova vita nonostante le epoche trascorse sulle loro mura. Un’altra caratteristica del Ricetto sono i piccoli vicoli che lo attraversano, oggi riconosciuti con il termine francese”rue”. Alcune cellule ospitano l’Ecomuseo della Vitivinicoltura, che mostra gli strumenti e le tecniche tradizionali della vinificazione. Inotre per gli appassionanti di storia e tradizioni qui c’è anche un Centro Documentazione Ricetti del Piemonte che ha la funzione di documentare e mettere in rete gli altri borghi medievali della regione. Cosa aspettate a fare il vostro viaggio nel tempo?