Home » Viaggi » Dove l’Irpinia sembra la Svizzera, un Borgo spettacolare nel cuore della Campania

Dove l’Irpinia sembra la Svizzera, un Borgo spettacolare nel cuore della Campania

Dove l’Irpinia sembra la Svizzera, un Borgo spettacolare nel cuore della Campania
Lettura: 5 minuti

Un borgo nel cuore dell’Irpinia, tra i più belli d’Italia. Conserva un fascino antico ed è circondato da una natura meravigliosa


Circondato dai Monti Picentini, sugli Appennini, tra le valli dell’Ofanto e del Calore (affluente del Volturno), è un borgo dal fascino discreto, senza tempo, tra piccole strade, chiese medievali e una natura spettacolare.

Un borgo pittoresco tra storia e natura

Chiamato il “balcone dell’Irpinia”, ha una bellissima vista panoramica, a poco meno di 1000 metri sul livello del mare, spicca con il suo campanile e il castello in uno scenario fiabesco, dove il paesaggio montano ricorda i verdi monti della Svizzera, anche se siamo in Campania. Sullo sfondo, un panorama a 360 gradi tra vallate e montagne: il massiccio del Vulture, i monti dell’Appennino campano del Montagnone di Nusco, del Terminio, del Partenio, del Taburno e i Monti Dauni, fino all’Appennino sannita con il monte Matese.

Un borgo antichissimo

Le radici storiche affondano nel VII – VIII secolo, quando si hanno le prime testimonianze del castrum, in una posizione strategica per il controllo dei valichi appenninici e delle valli circostanti. Nell’anno 1000, si definisce il vero e proprio centro abitato (civitas), che si strutturò con il castello, le abitazioni e gli edifici annessi. Devastato, come tutta l’Irpinia, da numerosi terremoti nel corso dei secoli, ultimo quello del 1980, resta ancora un borgo affascinante che vale la pena visitare, per poi andare alla scoperta dei luoghi circostanti.

Passeggiare nel borgo

C’è chi, non più giovanissimo, lo conosce per aver dato i natali a una delle più note personalità politiche del dopoguerra, Ciriaco De Mita, che al termine della sua carriera è stato Sindaco di questo borgo fino alla sua morte. Siamo a Nusco, uno dei borghi più belli d’Italia e dell’Irpinia, raccolto attorno al centro storico, tra vie strette e strade a ciottoli, costruzioni in pietra e palazzi nobiliari. Del castello di origine longobardo-normanna, restano solo i resti, per quanto siano ancora suggestivi.

Molti i palazzi storici, Palazzo del Sordo, Palazzo Ciricetti, Palazzo Barbone, Palazzo Astrominica, Palazzo Calabrese e Palazzo della Saponara, testimonianza dei fasti di famiglie nobiliari, con i loro portali in pietra, sovrastati dagli stemmi. Passeggiando per le vie del centro storico, è facile lasciarsi conquistare dai balconi in ferro battuto, edicole votive, logge, androni con cisterne, archi, volte e piazzette, gradinate e vicoli acciottolati.

La cattedrale con l’imponente campanile e l’antichissima cripta del XI secolo

Tra gli edifici religiosi, la cattedrale di Sant’Amato, primo vescovo di Nusco, risalente al XI secolo, con un’imponente facciata in pietra e il campanile che svetta titanico, e domina il paese con i suoi 33 metri. Del nucleo originario (XI secolo) restano tracce nella cripta romanica, che sotto le sue volte a crociera custodisce le ossa di Amato. Al suo interno, di recente, è stata rinvenuta un’opera affrescata che raffigura un presepe antichissimo, nascosto da calce e pietre. Un affresco che è stato riportato alla luce per caso, carico di emozione e pathos.

Alla piazza della cattedrale, che ospita anche il seminario vescovile edificato nel 1760, si accede con un percorso che parte dall’antica Porta Superiore, sormontata dai pochi ruderi del castello longobardo, e si snoda attraverso tre vie (tutte confluenti nella piazza) che costituiscono il tracciato dell’abitato medievale: via Landone, via Scarpitti, via Trinità. In centro, troviamo tanti altri luoghi religiosi d’interesse, dalla chiesa della Santissima Trinità, con i suoi affreschi di epoca medievale, a quella di San Giuseppe, dalla bella facciata tardo barocca. Prima di lasciare il centro storico, godetevi il panorama che si dischiude dal belvedere di Porta Molino e da via Coste. Lo sguardo spazia dal Varco di Acerno e i monti vicini fino al Vulture, l’Appennino lucano settentrionale e la Maiella.

Feste tipiche

Tra le tante feste tradizionali che animano il paese, la più nota è Sant’Antuonu, che cade solitamente la terza settimana di gennaio: è la notte dei falò, in cui si immagina che i fuochi propiziatori, i santantuoni, tengano alto il calore che unisce e riscalda il cuore degli uomini.

L’abbazia di Fontigliano, poco fuori il paese

Per continuare l’itinerario vale la pena raggiungere l’abbazia di Fontigliano, realizzata nel VI secolo d.C. e ristrutturata più volte, con l’adiacente antiquarium dove sono custodite alcune epigrafi di età augustea. L’abbazia racchiude tutta la storia che testimonia la discesa di moltissimi popoli, distrutta e ricostruita più volte dai Longobardi, dai Saraceni, e poi l’avvento dell’Ordine di San Benedetto. Nel 1842, la facciata vide un restauro con la bifora in stile Gotico, mentre una nuova ristrutturazione è avvenuta nel 1950.

Cosa vedere nei dintorni

Non meno interessanti i percorsi che si dipartono dal borgo per immergersi nella natura intorno. Molti gli itinerari tra le strade di campagna per godersi la serenità e la tranquillità immersi nel verde. Si possono seguire percorsi e itinerari alla scoperta di architetture rurali, come le fontane, inserite in itinerari naturalistici come quello che va da Fontigliano e Piano del Vento o da Fontana Marcantonio a Lagariello. Piacevoli passeggiate si possono fare costeggiando l’Ofanto, i Valloni, l’Avella, il Gargone o salendo in montagna per scoprirne il meraviglioso habitat, reso più ricco dal progetto dell’oasi di reintroduzione del cervo.

Poco distante il Lago Laceno, un paradiso a oltre mille metri d’altezza: in ogni stagione ha colori diversi ed è circondato da un paesaggio sempre unico, tra cime e vallate attorno.

Tra i borghi vicini, non molto distante è Sant’Angelo dei Lombardi, con il suo complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto. Una suggestiva abbazia avvolta da un profondo silenzio spirituale e da un’aura di eternità che attraversa i secoli, circondata da dolci e verdi colline.