In Val di Noto, in un’area circondata dalla natura, è una piccola località barocca che riserva grandi sorprese. Pochi giorni fa, in occasione della Pasqua, la sua via centrale, la Via Sacra, si è riempita di persone per la grande e tradizionale processione detta “U scontru”. La festa durerà anche tutta la settimana successiva a Pasqua: il prossimo sabato, con “A Sciaccariata de carusi” e la domenica con “U Scontru de carusi”. È durante questo periodo che il piccolo borgo si anima di abitanti e richiama molti turisti: se state programmando i prossimi giorni in Sicilia, è qui che dovrete assolutamente passare.
Tra natura e necropoli rupestri uniche in Europa
Nei suoi dintorni, una delle necropoli rupestri più grandi d’Europa, patrimonio Unesco. Un borgo capace di grande resilienza: molte delle sue costruzioni medievali sono andate perdute con un terribile terremoto, nel 1693, mentre un nucleo antico è rimasto intatto. È il quartiere delle Vecchie Carceri dove, partendo da una chiesa bizantina, tra vicoli stretti, grotte e case antiche, si possono ammirare le tradizionali abitazioni, le cui porte hanno piccole finestre per chi vuole vedere fuori senza essere visto (o per far passare il gatto).
Piccola perla della Val di Noto, Ferla si trova dopo l’altopiano dei Monti Iblei, tra mandorli, ulivi e carrubi centenari, separati da una fitta rete di muri a secco. I ruderi dei rioni medievali oggi sono usati come stalle o orti. In paese si respira una tipica aria rurale e tradizionale della popolazione siciliana. Dopo il terremoto, la cittadina fu ricostruita secondo un classico impianto a croce, dove si intersecano le due vie principali, Vittorio Emanuele e Umberto I. Da pochi giorni, il Comune di Ferla è stato riconosciuto il Premio Borgo Verde, assegnato ai Comuni che si sono distinti per progetti di innovazione e sostenibilità ambientale e sociale. È qui infatti che storia e presente, passato e futuro si fondono in un prezioso equilibrio di conservazione e progresso. A Ferla si trova infatti la Casa dell’Acqua, sintesi di sostenibilità ambientale e innovazione, allestito con materiali interamente riciclati. Fulcro dell’ideazione creativa con materiali riciclati, l’associazione “Ricicreo Ferla”, impegnata in tanti progetti contro lo spreco di risorse.
Via Vittorio Emanuele è la via Sacra, e lungo di essa si ergono i cinque edifici religiosi del centro storico di Ferla. Tra queste, la Chiesa del Carmine, con la facciata settecentesca in pietra bianca, la chiesa di San Sebastiano, con un gruppo scultoreo classico barocco opera di Michelangelo Di Giacomo, la chiesa Madre, e la più bella, quella di Sant’Antonio, con una sinuosa facciata costituita tra tre parti concave, che molto richiama le chiese iconiche di Noto e Siracusa.
Anche altri edifici non religiosi in stile barocco colpiscono per la loro particolarità, fusi con elementi liberty dei secoli successivi.
Cosa fare nei dintorni, tra cicloturismo, trekking e un tuffo nell’archeologia
Ferla è la “porta” di Pantalica, accesso alla necropoli poco distante che, con Siracusa, è patrimonio Unesco dal 2005. La necropoli di Pantalica è uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani: fulcro del sito è il “palazzo del principe”, o Anaktoron, l’unico edificio megalitico di tipo miceneo, costruito con grossi blocchi di pietra, rimasto in Sicilia. Passando per il villaggio bizantino di San Micidario, tra le necropoli rupestri nelle colline, si può arrivare al torrente Calcinara, incastonato tra le pareti di un canyon: qui le meraviglie storiche e la natura incredibile regalano un’esperienza unica che ogni visitatore delle vicine città di Noto e Siracusa non può perdersi.
La riserva naturale Pantalica e Valle dell’Anapo è una delle più belle aree verdi siciliane. Si possono seguire percorsi in autonomia o trekking organizzati che consentono di attraversare il fiume Anapo, il più grande corso d’acqua della proovincia di Siracusa, e il torrente Calcinara. Accompagnati dalle pareti calcaree che ospitano le tombe, fino a ruderi rupestri che ospitano ancora affreschi medievali, si percorrono sentieri con diversi dislivelli immersi un una natura meravigliosa, tra gole naturali, grotte e ricca. Sul percorso di un’antica ferrovia, si ritorna a Ferla, il tutto con poche ore di cammino. Se d’estate le temperature possono salire notevolmente, la primavera, tra aprile e maggio, diventa il periodo migliore per visitare questi luoghi e godersi anche soste rigeneranti lungo i corsi d’acqua.