Si tratta di uno dei Borghi più belli d’Italia, meraviglioso centro storico della provincia di Belluno, un salotto veneziano ai piedi delle Dolomiti. Posto sulla cima di un colle a metà strada tra Belluno e Feltre, domina la Valbelluna: un weekend da queste parti è una caleidoscopica esperienza dove le bellezze naturali incontrano quelle storiche. Non a caso, numerosi sono i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni: bandiera arancione del Touring Club Italiano, dal 2003, Borgo più bello d’Italia dal 2017, terzo classificato nella classifica della sfida “Borgo dei Borghi” nel 2018.
Una visita qui vale davvero la pensa, sia per respirare l’aria veneziana tra i suoi palazzi del centro storico, che per passeggiare nei dintorni, ricchi di perle semi nascoste come la grotta azzurra, il Castello di Zumelle, la via Claudia Augusta e, per gli appassionati, numerosi percorsi di nordic walking, trekking, biking e torrentismo.
Un po’ di storia di questa perla nella Valbelluna
Borgo abitato già dal neolitico dai veneti antichi e successivamente dai romani, entrò sotto la protezione della Serenissima nel 1400, dopo le occupazioni di Ostrogoti, bizantini e longobardi. Dell’epoca dei tre secoli di dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, sono i nobili palazzi che impreziosiscono il centro storico.
Il piccolo borgo e il suo prezioso centro storico
Ci troviamo a Mel, centro storico e sede del Comune di Borgo Valbelluna, nato nel 2018 a seguito della fusione di tre Comuni (Mel, Lentiai e Trichiana). Salendo il colle si accede alla splendida piazza Papa Luciani, attraverso via Roma, conosciuta come “la Stretta”: un vicolo a senso unico circondato da palazzi che già accennano a somiglianze con lo stile veneziano, lascito architettonico delle nobili famiglie di Venezia che qui hanno soggiornato e governato. Anche la piazza principale, nella sua conformazione, ricorda un campo veneziano: dominata dall’imponente Chiesa Arcipretale, è circondata dai palazzi nobiliari cinquecenteschi che racchiudono meravigliosi giardini privati. Dietro al Comune si trova Palazzo Pivetta Stefani, dove da un arco in pietra si ha accesso alla “Karera”, un’antica strada sterrata romana che collegava Mel ai paesi vicini, che oggi offre una bellissima passeggiata tra alte mura in pietra. Tutto il borgo è percorso da antichi viottoli ristrutturati e palazzi storici, dove la storia viene attraversata da un unico filo dove passato recente e quello più lontano si intrecciano.
Da visitare la necropoli Paleoveneta e i suoi caratteristici cerchi di pietre funerari, recinti che contengono le tombe a cassetta. I reperti ritrovati sono conservati al Museo Civico Archeologico, al Palazzo delle Contesse. Pezzo forte del Museo Archeologico, una fibula a forma di felino di fattura celtica.
Palazzo Zorzi, lo storico edificio che ospita il Municipio
Il Palazzo della Magnifica Comunità di Mel è un elegante edificio i cui lavori di costruzione sono iniziati nel 1510, oggi sede del Municipio di Borgo Valbelluna. Sopra il tetto si nota un torretta, dipinta probabilmente da Giovanni da Mel o dal fratello Marco, autori delle decorazioni nell’edificio, nella quale fu posto il grande orologio che si trovava originariamente nel campanile distrutto da un fulmine nel 1756. L’ingresso è costituito da un ampio loggiato con archi a tutto sesto e volte a crociera sostenuti all’esterno da colonne con capitelli ionici. La loggia era un ampio salone affrescato da Giovanni da Mel con stalli in legno massiccio, purtroppo persi durante un grave incendio del 1633. Il salone principale del Palazzo è rivolto verso la piazza attraverso un’artistica pentafora. Fu affrescato da Marco da Mel nel 1545, riprendendo alcune scene dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. All’ultimo piano è visibile il meccanismo che regolava l’orologio originario della torre. Infine in sala consiliare si possono ammirare due quadri del pittore zumellese Luigi Cima.
Mele a Mel, un evento da non mancare
Nel weekend della seconda domenica di Ottobre, ogni anno i palazzi storici in centro si aprono al pubblico per ospitare la manifestazione “Mele a Mel”. Un’occasione in cui i giardini solitamente chiusi diventano location esclusive per l’esposizione di prodotti agricoli artigianali e gastronomici di tutte le frazioni Zumellesi. Ogni frazione espone le sue specialità mostrando il procedimento antico o narrando momenti di vita quotidiana e tradizioni tramandate nel tempo. Si chiama Radicele la mostra mercato di primavera (terzo fine settimana di maggio) dedicata alle erbe spontanee (tarassaco, ortica, luppolo, silene) usate nella cucina bellunese. Un appuntamento che vi aspetta tra poche settimane: da non mancare!
Il castello di Zumelle (o castello di Mel)
Il Castello di Zumelle si trova in cima di un colle a strapiombo sul torrente Terche. È il castello meglio conservato della Valbelluna, “gemello” di quello, distrutto dopo una battaglia, di Castelvint: un fortilizio bizantino che sorgeva a soli 300 metri di distanza, ma separato dalla gola di un torrente. La relazione tra le due fortificazioni è all’origine del nome: Castrum Gemellarum, poi Zumellarum, infine Mel per contrazione. Fu costruito a guardia del passo, durante le lotte tra Ostrogoti e Bizantini. Fu nel XII secolo il castello raggiunse la massima espansione: aveva quattro cinte murarie, due fossati e quattro torri. Il maniero attuale è ciò che resta della ricostruzione effettuata da Rizzardo da Camino nel 1311. Nel periodo veneziano fu restaurato da Giorgio Zorzi. Passò poi alla famiglia Gritti che ai primi dell’Ottocento lo ha venduto al Comune di Mel. Poco distante, a una ventina di minuti di cammino, una meraviglia della natura: una piccola grotta dall’acqua meravigliosamente azzurra. Un luogo in cui sostare e rigenerarsi, a contatto con la natura.
I laghetti della Rimonta e le prealpi Zumellesi
A Bardies, nel territorio di Borgo Valbelluna, dove confluiscono il Piave e il torrente Rimonta, si trovano i Laghetti della Rimonta: un anello di poco più di 2.5 km, pianeggiante e adatto a tutti, da percorrere con calma per apprezzarne le varie sfumature. Numerosi i percorsi che tra faggete, cascate, malghe e rifugi attraversano le Prealpi Bellunesi. Nelle pozze cristalline della Val di Botte, affluente del torrente Ardo nei pressi dei famosi canyon Brent de l’Art, per i più avventurosi sono possibili anche esperienze di canyoning, scivoli e tuffi adatti a tutte le età.