Le Marche sono una delle regioni con i borghi più belli da visitare; sono tanti, variegati, suggestivi, con tantissime attrazioni: mura antiche, rocche, castelli, panorami mozzafiato e posizioni che sfidano le leggi di gravità. Le Marche sono una terra affascinante che non tutti sanno quanti tesori possa nascondere; se siete tra queste persone continuate la lettura per scoprire insieme i borghi più belli delle Marche.
Cingoli: Il grosso Borgo adagiato sul Monte Circe
Cignoli sorge sul Monte Circe, a 600 metri sul livello del mare; conta non più di 10.00 abitanti e spesso, parlando di questo borgo, si usa il soprannome di “balcone delle Marche“. Cingoli deve il suo soprannome al panorama mozzafiato di cui si può godere sporgendosi dalle sue mura: si può infatti godere della vista del mare fino agli Appennini Umbro – Marchigiani. Questo borgo è uno di quelli storici che si sono meglio conservati in tutta Italia. Da non perdere la visita alla Collegiata di Sant’Esuperanzio, del Duomo di Cingoli, della Chiesa di San Domenico e la chiesa di San Filippo Neri. A Cingoli si produce un eccellente olio extravergine di oliva, ma il piatto tipico del posto è la parmigiana di cardi (che potete anche sentire chiamare “gobbi“, nella loro accezione umbra).
Grottammare: “Il vecchio incasato”
Ascoli Piceno è nota per essere una meta turistica tra le più frequentate e tra le più amate della riviera adriatica. Se vi affascina l’idea di frequentare la riviera ma non di essere preda del caos allora dovete sicuramente visitare, in estate piena o nella tarda primavera, Grottammare. Per indicare questo borgo spesso si usa il soprannome “il vecchio incasato“, un modo poetico di riferirsi al pugno di case arroccate che formano un borgo medievale da cui “controllare” il mare tra gabbiani, palme, oleandri e silenzi riappacificanti. Esiste anche una parte moderna, però, di Grottammare, fatta da villini, casette colorate e giardini privati. Sulla collina dove si trova il borgo medievale è ancora possibile vedere i resti della Rocca dell’XI secolo. Una cosa che vi pervaderà nella visita di Grottammare sarà il profumo degli aranci; da non perdere la visita al parco della Madonnina, la chiesa di Sant’Agostino e il Torrione della Battaglia. Nonostante la veste che sembra essere di località marina Grottammare lascia molto spazio anche alle installazioni natalizie, il 26 Dicembre ed il 1 e 6 Gennaio, per esempio c’è un suggestivo presepe vivente. Anche il piatto tipico del borgo è un dolce natalizio, il frustingo, a base di frutta secca, vino cotto e spezie.
Macerata Feltria: … e sembra di essere in Toscana!
Non che le Marche debbano invidiare qualcosa a nessun’altra regione, ma le colline ed il verde che si vedono qui sembrano proprio essere uno degli scenari delle colline toscane. I tornanti che definiscono queste meravigliose colline erano i preferiti del compianto ed indimenticabile Marco Pantani. Qui potete trovare anche le sorgenti solfuree naturali di Certalto, dove sorge lo stabilimento termale Pitinum Thermae. Da non perdere: il teatro dei condomini, Palazzo Antimi Clari e Palazzo Gentili Belli. Molto caratteristico anche l’antico Mulino delle Monache, dove sorge anche il delizioso e caratteristico ristorante. Qui, come in buona parte delle Marche, si prediligono i prodotti locali, e quindi: funghi, tartufi e zafferano.
Moresco: Il borgo senza tempo, che sembra uscito da una fiaba
Moresco sembra uscito da un fiaba, proprio così! Perché? Prima di ogni cosa perché le abitudini e lo stile di vita degli abitanti del borgo sembrano rimaste intatte nel tempo. I punti di riferimento del posto come la torre eptagonale e la torre dell’orologio delimitando idealmente il paese e scandendo il tempo di una comunità che è detta comunità di castello. Le attività principali sono quelle dell’agricoltura e soprattutto delle coltivazioni di frutteti e vigne. Moresco dalla sua posizione privilegiata domina tutta la valle dell’Aso. Da non lasciarsi scappare, la visita ai palazzi di Patrizio Gennari e del cardinale Capotosti. Prodotto tipico di Moresco è la pesca del val D’Aso.
Esanatoglia: Al Confine con l’Umbria
Al confini con l’Umbria questa è una terra che parla di culto e rinascimento. Ricca di campanili, torri, edifici rinascimentali e ornamentali. Se vista dall’alto, Esanatoglia, lascia intravedere perfettamente i suoi 7 campanili. Una vera perla che racconta la parte più discreta e appartata delle Marche, per gli amanti delle camminate in natura è possibile percorrere la valle di San Pietro, la vallata di Palazzo e le pendici del Monte Corsegno (776 metri in quota), da dove si può vedere l’eremo di San Cataldo. Qui la specialità del posto sono le cotiche con i fagioli che, nel piatto tradizionale, vengono accompagnate da pane (di grano o di mais) abbrustolito e patate sbriciolate nel sugo per renderlo più denso.
Anche per le marche, quindi, che siate del “partito” del mare, della montagna, della collina, del trekking o di quello universale della “buona forchetta“, non c’è scenario che qui tra i loro borghi non possiate trovare!