Alcuni arredi superano le mode e le epoche, senza subire metamorfosi dovute al tempo che passa, indipendentemente dall’anno di nascita e dall’azienda produttrice. Entrano a far parte della vita delle persone trasformandosi in pezzi iconici, capaci di modificare lo spazio unicamente con la sola presenza. Oggetti di design capaci di fare la differenza, di emergere, rendendo l’arredo unico e ricercato. Parleremo di icone irrinunciabili, ideali per chi desidera decorare con pezzi storici e riconoscibili da tutti. Vediamo alcuni esempi tangibili…
Lampada Mayday Outdoor by Konstantin Grcic per Flos
Più che una semplice lampada, la Mayday Outdoor, progettata da Konstantin Grcic per Flos, è una stella emergente nell’arredamento outdoor. Con il suo manico dotato di interruttore e un lungo cavo adatto per ambienti esterni, Mayday si rivela perfetta sia per uso indoor che outdoor, adattandosi ad ogni contesto abitativo. Konstantin Grcic ha creato un oggetto indispensabile in grado di racchiudere, in un unico pezzo, funzionalità e bellezza. Il pensiero del designer si riflette, infatti, nel suo modo di progettare: una visione radicata nell’idea di creare oggetti pratici e innovativi, che rispondano alle esigenze quotidiane e diventino parte della vita di chi li possiede.
Il frigorifero FAB28 di Smeg
I frigoriferi iconici FAB28 di Smeg non sono mai stati dei semplici elettrodomestici, hanno definito negli anni il carattere dell’arredamento, grazie all’utilizzo dei colori, un punto focale della missione dell’azienda. La verniciatura delle superfici ha elevato l’artigianalità del processo ad uno standard di altissimo livello ed il richiamo alle forme e alle linee del passato ha reso questo elettrodomestico una vera icona degli anni ’60.
Una personalità distintiva che ha pienamente conquistano gli amanti del design e non solo. La gamma di colori consente di personalizzare qualsiasi spazio e di adattarsi a tutti gli stili decorativi. Un frigorifero Smeg, oltre a star bene in ambienti vintage e retrò, si inserisce perfettamente anche in appartamenti moderni o minimalisti. Non dimentichiamo che il frigorifero FAB28 è stato fonte di ispirazione per numerose collaborazioni con celebri brand provenienti da diversi settori, dalla moda all’automotive, dal food & beverage al mondo dell’entertainment, trasformandosi in pezzi da collezione.
Lampada Arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni by Flos
Progettata nel 1962 da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, la lampada da terra Arco è diventata simbolo di innovazione. Caratterizzata da una base in marmo bianco di Carrara e uno stelo in acciaio inossidabile, offre illuminazione diretta su un tavolo senza richiedere un punto luce fisso al soffitto. La lampada ha una versatilità unica, grazie al suo design telescopico che consente di regolare l’altezza del riflettore in tre posizioni diverse. Con una distanza massima del riflettore di 2 metri dalla base e un’altezza di 2,5 metri, l’Arco si adatta ad ambienti diversi. Nonostante il plagio subito nel tempo, Flos ha protetto il suo design attraverso azioni legali, culminando nel riconoscimento del diritto d’autore per oggetti di design nel 2007. Oggi, l’Arco rimane un capolavoro iconico, simbolo della maestria dei Castiglioni e continua a ispirare il panorama del design contemporaneo.
Lo spremiagrumi Juicy Salif di Philippe Starck per Alessi
Lo spremiagrumi Juicy Salif, disegnato da Philippe Starck per Alessi, è un’icona globale del design, riconosciuto in tutto il mondo per la sua forma avveniristica e il suo significato provocatorio. Nato quasi per caso durante una vacanza estiva del 1987, Starck disegnò Juicy Salif su una tovaglietta di un ristorante mentre pranzava con calamari e limone. Lontano dal voler essere un utensile perfetto, Juicy Salif ha più volte attirato ironia proprio per la sua scarsa praticità nel spremere agrumi, come Starck stesso e il collega Magistretti hanno sottolineato. Ma la sua essenza risiede nella capacità di generare conversazioni e stimolare l’immaginazione. Prodotto dal 1990, lo spremiagrumi è esposto nelle collezioni permanenti di musei iconici come il MoMa di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Divenuto oggetto di dibattiti e interpretazioni – persino oggetto di studio universitario per il suo valore simbolico – Juicy Salif incarna l’idea che il design non debba solo assolvere a una funzione pratica, ma anche sorprendere e ispirare.
Calendario Timor di Enzo Mari per Danese Milano
Il Calendario Timor, disegnato da Enzo Mari per Danese Milano nel 1967, è un oggetto rappresentativo del design moderno. Questo calendario perpetuo da tavolo, ispirato ai cartelli ferroviari degli anni ’40, è progettato con fascette in PVC che si aprono a ventaglio, permettendo una facile selezione di giorno, mese e numero. L’utilizzo della plastica, considerata allora materiale rivoluzionario e democratico, consente al Timor una notevole resistenza e durabilità, contrastando il consumismo “usa e getta” tipico dell’epoca. Disponibile in bianco e nero e in diverse lingue, il calendario offre una semplicità formale iconica grazie al font Helvetica e alla struttura componibile e flessibile. La sagoma di Timor, nella posizione con fascette chiuse, ricorda un pellicano; quando aperte, richiamano la ruota del pavone o la cresta di un gallo, conferendo all’oggetto un aspetto quasi scultoreo. L’interazione quotidiana con il Timor, necessaria per aggiornare la data, ne ha fatto un oggetto simbolico, che invita a rallentare e prendersi del tempo per gesti semplici, ancora oggi parte di case e uffici in tutto il mondo.
Libreria Bookworm di Ron Arad per Kartell
La libreria Bookworm, progettata nel 1994 da Ron Arad per Kartell, fa parte integrante dei prodotti che hanno segnato la storia del design. Una modularità flessibile che ha rivoluzionato il concetto di libreria. Concepita per sfidare la classica struttura a mensole orizzontali, Bookworm si snoda in forme sinuose che l’utente può modellare a piacere senza perdere robustezza; ogni supporto della libreria è infatti in grado di sostenere fino a 10 kg. Inizialmente prodotta artigianalmente da Arad con metallo flessibile, l’idea venne poi sviluppata su larga scala da Kartell, che adottò un polimero termoplastico per conferire alla libreria la stessa resistenza del metallo, ma con una maggiore leggerezza e varietà cromatica. Il nome “Bookworm” è un gioco di parole tra “book” e “worm”, ovvero libro e verme, che richiama sia l’idea del “topo da biblioteca” sia la struttura a serpentina. Disponibile in tre lunghezze, questo complemento d’arredo offre una soluzione visivamente accattivante.