Ogni donna sa quanto sia importante prendersi cura di sé: dalla skincare routine fino a prendersi cura della pelle del corpo. Una sana abitudine che può diventare un vero e proprio rituale, una coccola rilassante e curativa da concedersi per staccare dalla quotidianità, dal lavoro e dalle preoccupazioni della vita. E’, infatti, accertato che lo stress può contribuire al deterioramento della barriera cutanea, causando disidratazione, infiammazione e un aspetto opaco, inoltre, il rilascio di cortisolo, l’ormone dello stress, può accentuare problemi cutanei preesistenti come acne e psoriasi. Per nostra fortuna, però, esistono trattamenti antistress davvero efficaci come la Biorivitalizzazione, per imparare a trasformare la cura del corpo e della in un vero e proprio rituale di bellezza, un momento di piacere immediato! Vediamo di cosa si tratta…
Tutto quello che c’è da sapere sulla Biorivitalizzazione
Come consiglia anche il nome, la Biorivitalizzazione è un trattamento di medicina estetica che punta a rivitalizzare la pelle. In che modo? Attraverso l’iniezione cutanea di un “cocktail” di attivi antietà che ha l’obiettivo di stimolare la rigenerazione cellulare e migliorare la texture e la tonicità della pelle. Ma tranquilla, non è nulla di invasivo né di permanente, anzi, è un trattamento che garantisce risultati graduali e naturali, in grado di contenere l’insorgere delle prime rughe, ma anche di rendere più tonica ed elastica una pelle matura e meno matura senza però alterare i tratti fisiognomici della persona interessata.
Differenza con i Filler
Nonostante questo trattamento sia conosciuto anche come Biolifting, presenta differenze sostanziali con i filler tradizionali. Con quest’ultimi la biorivitalizzazione condivide l’iniezione sottocutanea di sostanze antietà benefiche come l’acido ialuronico ma, mentre i filler hanno la responsabilità di “riempire” o modificare i connotati di un’area del viso, nella biorivitalizzazione la funzione è semplicemente quella di idratare e stimolare la produzione di collagene ed elastina.
Biotivitalizzazione: le sostanze impiegate
- Acido ialuronico: L’acido ialuronico è una sostanza naturale presente nella pelle che contribuisce alla elasticità e alla sua idratazione. Con il tempo, la quantità di acido ialuronico presente nella pelle diminuisce, portando alla comparsa di rughe e segni visibili d’invecchiamento. Nella biorivitalizzazione, l’acido ialuronico viene iniettato per ripristinare l’idratazione della pelle e ridurre le rughe.
- Vitamine: Le vitamine, in particolare la vitamina C, sono spesso utilizzate per migliorare la luminosità della pelle. La vitamina C è un potente antiossidante che può aiutare a proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi e stimolare la produzione di collagene.
- Amminoacidi: Gli amminoacidi, come l’arginina e l’acido glutammico, sono i costituenti fondamentali delle proteine e possono essere utilizzati per fornire alla pelle sostanze nutritive essenziali. Questi possono contribuire a migliorare la texture della pelle.
- Antiossidanti: Gli antiossidanti come la vitamina E possono essere utilizzati per proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi e migliorare la sua salute generale.
- Peptidi: I peptidi sono catene di amminoacidi più piccole e possono essere utilizzati per migliorare la produzione di collagene e elastina nella pelle.
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Quando fare questo trattamento
La biorivitalizzazione è una vera e propria cura della pelle e dunque può essere fatta anche a partire dai vent’anni come tecnica preventiva anti-age che aumenta la luminosità. Dopo i 30 anni, invece, punta a migliorare l’aspetto generale della cute, rendendo meno evidenti le rughe della fronte, perioculari e nasolabiali, attenuando le macchie e contrastando i cedimenti cutanei. Può essere eseguita in qualsiasi momento dell’anno, anche se la primavera si rivela il periodo migliore, per supportare le difese della pelle in vista dell’estate.
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