Sotto le città italiane spesso si trovano città nelle città, luoghi sotterranei che tra misteri antichi, rifugi paleocristiani o resti degli antichi canali diventano viaggi affascinanti da scoprire. Una città vista scendendo nella sua “pancia” non è meno affascinante di quanto si vede in superficie. La città che più conserva tesori è Napoli, ma sparse per l’Italia ci sono città sotterranee altrettanto belle e misteriose, ricche di reperti e strutture di grande valore storico e architettonico.
- Città sotterranee in Italia: 5 luoghi che forse non sai che esistono
- Camerano nel Conero, la città sotterranea più misteriosa
- Narni, un luogo nascosto nel cuore dell’Umbria
- Orvieto, dal pozzo di San Patrizio ai matrimoni in grotta
- Palermo, cunicoli, catacombe e ripari contro la calura
- Torino: le gallerie, le catacombe e i passaggi segreti
- Bologna, come Venezia tra antichi canali e rifugi
Città sotterranee in Italia: 5 luoghi che forse non sai che esistono
A Roma – se non bastassero i tesori in superficie – sono famosissime le catacombe, e chiunque sia stato a Napoli sa che nel suo sottosuolo, proprio sotto al centro storico, c’è un mondo affascinante: l’antico acquedotto costruito dai Greci, con un labirinto di cunicoli che serviva fino a 4000 pozzi, ma anche un teatro romano. Anche il sottosuolo di Matera è piuttosto famoso; anche qui cisterne e canali scavati nella roccia, così grandi e alte che sembrano cattedrali. Ci sono però tanti altri luoghi sotto le nostre città da scoprire, vediamo i 5 più affascinanti di cui forse non sapevi l’esistenza!
Camerano nel Conero, la città sotterranea più misteriosa
Le Grotte di Camerano sono un unicum nell’area del Conero: un’intera città sotterranea dall’origine incerta. Poco si sa ancora di questo complesso labirintico di oltre 2 km al di sotto del centro storico della cittadina marchigiana. Troppo elaborate le decorazioni, con fregi e simboli religiosi, per far pensare a un’area di magazzino. Piuttosto, è probabile che siano state scavate per motivi religiosi o per riunirsi e sfuggire alle invasioni di eserciti e bande armate, durante il medioevo. Utilizzate come riparo durante la seconda guerra mondiale, sono state maggiormente studiate nel secondo dopoguerra, mappando un intricato dedalo ipogeo con camere, gallerie e aree decorate. Mistero dei misteri, spesso le aree sotterranee vengono associate ai Cavalieri Templari, al centro di numerosi racconti tra storia e leggenda.
Narni, un luogo nascosto nel cuore dell’Umbria
Avvolti nel mistero anche i sotterranei di Narni: al di sotto del complesso conventuale di San Domenico, si può raggiungere la la chiesa ipogea affrescata nel XIII e XV secolo, passando per i resti di una domus romana con cisterna, fino ad arrivare all’area più inquietante: la stanza dei tormenti della Santa Inquisizione, con ai muri le iscrizioni e i graffiti dei carcerati. Si prosegue fino all’ex cattedrale di San Domenico, dove si trova un mosaico bizantino del VI secolo ben conservato. Sempre in tema di tesori sotterranei, a Narni (ma solo su prenotazione) si può visitare l’interno dell’acquedotto romano della Formina (risalente al I secolo a.C.) e la cisterna medievale sotto Piazza Garibaldi: un locale del XIII secolo dove è possibile fare un’esperienza avventurosa, con un percorso di ponti tibetani, una funivia e la possibilità di scalare una parete artificiale.
Orvieto, dal pozzo di San Patrizio ai matrimoni in grotta
Restiamo ancora in Umbria e raggiungiamo uno dei suoi borghi più affascinanti, che nasconde al suo interno un intrico di gallerie, grotte, cunicoli e pozzi per lo più risalenti agli etruschi. Che da un po’ di tempo è scelta anche come location speciale di matrimoni. Siamo a Orvieto, la città su una rupe inespugnabile che conserva le tracce di 3500 anni di storia, stratificate in un complesso 1200 cavità artificiali.
Da non perdere a Orvieto, parlando di profondità quasi abissali, il pozzo di San Patrizio, uno dei pozzi più belli al mondo. Costruito nel 1527 da Antonio da Sangallo il Giovane per volere di Papa Clemente VII, è una vera e propria opera d’arte architettonica. Il pozzo ha una forma circolare ed è composto da due rampe elicoidali che si incrociano a formare una doppia spirale. Lungo il percorso si possono ammirare colonne, nicchie con statue e decorazioni floreali, che testimoniano l’abilità e la maestria dei suoi costruttori. Da non perdere anche il pozzo della Cava. Scavato nel tufo dagli etruschi, ci fa scendere nelle viscere della città con una profondità di 36 metri, fino al raggiungimento della fonte d’acqua sotterranea.
Palermo, cunicoli, catacombe e ripari contro la calura
Palermo è una città intricata e complessa anche nel sottosuolo. Porta i segni delle tante conquiste e dominazioni, visibili in una decina di chilometri di gallerie e cunicoli, gran parte costruiti dagli arabi per irrigare il terreno circostante, catacombe paleocristiane e grotte. Le più famose sono la Catacomba di Porta d’Ossuna, che risale a circa 2.000 anni fa, le Catacombe di Villagrazia di Carini e le Catacombe dei Cappuccini, per chi non si impressiona a vedere mummie ancora qui conservate. Ombre inquietanti dal passato vengono rievocate parlando di una setta – forse mai esistita – che qui si riuniva per svolgere i propri riti. Sotto ai palazzi si possono trovare cunicoli e grotte artificiali, chiamate Camere dello Scirocco, che venivano costruite con lo scopo di creare refrigerio per combattere le calde giornate estive. Nel post la Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla, tra ingrottati, cunicoli e un agrumeto storico.
Torino: le gallerie, le catacombe e i passaggi segreti
Si chiamano “infernotti”, e sono i passaggi segreti di Torino, che offre una rete sotterranea molto fitta, sotto al centro storico, tra cunicoli, gallerie e cantine. In un tour guidato alla scoperta del fascino sotterraneo di Torino, si possono visitare le catacombe che si trovano sotto alcune delle chiese più antiche della città, le cantine sotterranee, le gallerie del Settecento, le regie ghiacciaie di Porta Palazzo utilizzate in passato durante i periodi di guerra e carestia, per immagazzinare il ghiaccio tagliato in blocchi e trasportato fino in città dalla Val di Susa e poi usato per la conservazione dei generi alimentari, gli infernotti dei palazzi barocchi come Palazzo Saluzzo Paesana, e tanto altro ancora. Le gallerie sotterranee, create per scopi difensivi nel Settecento, partono e si estendono sotto al Museo Pietro Micca, e proprio in una di queste è possibile osservare il punto esatto in cui Micca innescò l’esplosivo per fermare l’invasione francese, perdendo la vita.
Bologna, come Venezia tra antichi canali e rifugi
E se vi dicessimo che Bologna, un tempo, somigliava a Venezia? Con canali, imbarcazioni e marinai, un passato oggi nascosto. La visita alla Bologna sotterranea offre un viaggio meraviglioso alla scoperta di antichi canali, resti archeologici e rifugi.
I primi tunnel e canali risalgono all’epoca romana, che nel tempo vennero ampliati e adattati. Nei secoli vennero utilizzati non solo per l’approvvigionamento idrico ma anche per lo sviluppo di particolari lavorazioni e commerci, dalla seta alla canapa. Solo nell’Ottocento si iniziò a coprire i canali e bonificare l’area, così l’asfalto ha in gran parte nascosto il passato acquatico della città. Oltre ai canali sotterranei, la città conserva una serie di cripte e chiese sotterranee, come la cripta di San Zam, risalente al secolo XI, suggestiva e carica di storia, sorge sulle fondamenta della presunta casa dei santi protomartiri di Bologna: Vitale e Agricola. Da non perdere anche la Conserva di Valverde, un grande ambiente ottagonale realizzato in mattoni nel 1563 da Tommaso Laureti, inizialmente scambiato per un complesso termale romano.